Mi venne incontro il concierge con un gran sorriso, ammiccando al mio involucro come sapesse cosa contenesse, ma preferì non dire nulla. Chissà, magari i tassisti avevano l’abitudine di raccontare dove portavano i clienti...
BEIRUT
Beirut, inizio a eremitare
La prima notte la passai così: insonne ed emozionato. Alle prime luci dell’alba, indossate una tuta sgualcita e un paio di scarpe da ginnastica, uscii a spasso sul lungomare dove la caotica vita della città non si ferma mai.
Quando il mio eremitare in terra araba ebbe inizio
Fu impressionante, infatti, la veloce salita verso la quota assegnata dalla torre di controllo. Una volta stabilizzati in volo e spente le luci che invitavano i passeggeri ad allacciarsi le cinture e il divieto di fumare, accesi una sigaretta e respirai a fondo le prime boccate di tabacco a pieni polmoni.
Tracce lontane di un eremitare arabico
Quello che è rimasto indelebile dentro di me sono i colori dei tramonti nel deserto e il sibilo del ghibli che accompagnavano i miei viaggi all'interno della penisola arabica, dove tutto era lento e flessuoso e il rito del the accompagnava ogni incontro. C’era il tempo per ogni cosa e ogni cosa era preceduta da una ritualità che rasserenava l’anima: quasi che gli avvenimenti fossero già scritti da una scontata conclusione.